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_Lind@_Posted: 2/1/2012, 12:53
MATERIALISMO STORICO: interpretazione della storia secondo cui ogni epoca storica e formazione sociale si spiega in termini di struttura economica definita tra le forze produttive e rapporti di produzione. Sono questi infatti i fattori che condizionano le forme giuridiche, le istituzioni politiche e ogni prodotto culturale.

L’uomo di Feuerbach era troppo astratto, materialismo e storia erano separati, non considerava l’uomo che agisce nei confronti della natura e degli altri individui. L’essenza che considera Marx è l’uomo in quanto individuo determinato. Il presupposto è l’uomo inteso come attività sensibili: l’uomo come corporeità ha dei bisogni, la sua prima attività è soddisfarli per poter vivere; deve quindi produrre dei mezzi di sussistenza per fare ciò: è la prima azione storica. HOMO ECONOMICUS che per vivere deve creare mezzi. La prima azione è il LAVORO.

Nascono nuovi bisogni, ( l’evoluzione storica porta a questo), la cooperazione tra individui è importante, solo quando nascono delle società si può parlare di coscienza. ( essa non è originaria, dipende dall’uomo in quanto attività sensibile, è un prodotto della storia).
La COSCIENZA è un prodotto sociale, si sviluppa in relazione alle forze produttive . inizialmente è coscienza dell’ambiente sensibile e civile ( gregge). Con la trasformazione della natura la coscienza si perfeziona, quando si divide il lavoro manuale da quello mentale abbiamo lo sviluppo dei pensieri, il suo autonomizzarsi.
-coscienza come attività sensibile, percezione dell’esterno, non c’è differenza tra il mondo e l’esterno.
Si parla di coscienza quando l’uomo si rapporta con altri.
All’inizio la coscienza è pura corporeità , sensibilità dell’uomo, quando abbiamo la divisione tra lavoro manuale e intellettuale , tra coloro che svolgono attività di trasformazione della realtà e chi lavora con la mente, anche la coscienza assume autonomia dal mondo stesso.
La coscienza non sarebbe autonoma dalla politica, dal mondo, dalla struttura economica, quando autonomizzo nasce la convinzione di ciò. Ma la produzione intellettuale non è indipendente da quella materiale.

La coscienza non è un presupposto, l’autonomizzarsi come frutto della storia ma il tutt’uno tra corporeità e sensibilità rimane anche in quella “autonomia”.
Quando gli uomini creano le prime società si può parlare di coscienza. All’inizio è collegata alla corporeità , si autonomizza con la divisione del lavoro, ( la coscienza in quanto lavoro mentale è autonoma dalla produzione)
Morale, religione conservano una parvenza di autonomia, la vita sarebbe produzione materiale, la coscienza intelletuale.

Per Marx IDEOLOGIA è negativo.
Falsa coscienza- ideologia
Tutte le costruzioni ideologiche che occultano le condizioni storiche producendo un’illusione di indipendenza dalla storia.
Quando la coscienza si autonomizza è posto in maniera ideologica.
La falsa coscienza è la condizione in cui la coscienza si trova quando è inconsapevole della propria storicità e delle motivazioni delle sue azioni. ( occultando il rapporto coscienza-vita).
La falsa coscienza produce ideologia che è la cristallizzazione in teorie e sistemi di valori di tale mancanza di consapevolezza.

Esempio: nel sistema capitalistico il concetto di libertà viene assolutizzato: i borghesi dicevano che è un diritto di natura, ma la borghesia esaltava la libertà economica. La libertà veniva ricondotta alla produzione economica capitalista. Questo perché le idee della classe dominante sono le idee dominanti.

Struttura: insieme dei rapporti di produzione esistenti nella società . ( in cui ci sarà il contrasto tra forse produttive e rapporti di produzione).
Sovrastruttura: rapporti giuridici, politici alla quale corrispondono forme determinate della coscienza sociale.
Forze produttive: mezzi e saperi indispensabili per la produzione.
Rapporti di produzione: insieme dei rapporti in cui entrano gli uomini nella produzione:
-Appropriazione
-di Classe: dominanti-dominati
-Proprietà: ricchi e poveri
-Distribuzione

Le forze si sviluppano più velocemente dei rapporti creando forti contrasti. Sì dovranno adeguare i rapporti di produzione alle forse creando un nuovo modo di produzione. ( dinamismo storico)
Ogni classe tende ad assolutizzare le idee caratteristiche della classe stessa. Col materialismo storico vengono ricondotte al contesto economico, sociale , politico.

Il materialismo si presenta come una critica antideologica il cui compito è quello di svelare, mascherare l’immagine che gli uomini hanno creato del loro agire, mostrandone origini e motivazioni reali. È comprensione della realtà in relazione alla prassi.

MANIFESTO DEL PARTITO COMUNISTA 1848
Non esisteva ancora un partito comunista. La LEGA DEI COMUNISTI aveva sede a Londra, si chiamava LEGA DEI GIUSTI , avevano chiamato Marx ed Engels per far scrivere loro il manifesto . la lega era formata da artigiani tedeschi emigrati.
( c’era stata l’illusione che il ’48 potesse essere l’inizio della grande rivoluzione).
BREVE INTRODUZIONE + 4 PARTI ( BORGHESI E PROLETARI, PROLETARI E COMUNISTI, LETTERATURA SOCIALISTA E COMUNISTA, POSIZIONE DEI PARTITI COMUNISTI DI FRONTE AI DIVERSI PARTITI D’OPPOSIZIONE)

Incipit “ Uno spettro si aggira per l’Europa, lo spettro del comunismo”
Perché fantasma?
-Nei vari stati europei avevano cominciato a cacciarlo, faceva paura e andava combattuto.
- “ Comunista” era diventato un insulto , come il fantasma è evanescente , così anche il termine comunista aveva perso il suo vero significato.
I comunisti devono venir fuori con le loro idee e cambiare questa favola dello spettro col manifesto.
C’erano favole e leggende che avevano fatto perdere il significato di comunista.

I PARTE:
“ LA STORIA FINO AD ADESSO ESISTITA è STORIA DI LOTTE DI CLASSE “ ( ritengono che ci possa essere una società senza classi).
CLASSI: liberi-schiavi, patrizi-plebei, baroni-servi della gleba, garzoni-corporazioni
In contrasto reciproco, lotte che si concludevano o con trasformazioni o con la fine di entrambi. OPPRESSORI-OPPRESSI.

Concezione dialettica della storia in quanto antitesi, contrapposizioni, conflitto; non interno all’assoluto ma tra classi sociali ( il contesto è diverso poiché non sono più le determinazioni dello spirito).
All’interno della struttura economica abbiamo conflittualità tra classi e tra forze e rapporti di produzione. Lo sviluppo delle forze è legato all’affermarsi di una classe che si sarà affermata con il cambiamento dei rapporti di produzione.

Contraddizione e dinamismo come lotta di classi e conflittualità nella produzione materiale.

Marx studia il passaggio da feudalesimo a capitalismo per poi analizzarlo.
Ripercorre le fasi di creazione della classe borghese:
-dai servi della gleba si sviluppa il popolo minuto da cui nel XI nascerà la borghesia nei comuni con attività mercantili e finanziare.
- con le scoperte geografiche del 1400/1500 la borghesia trae vantaggio dalle rotte transoceaniche che ampliano i mercati. Le forze produttive sono sempre più in contraddizione coi rapporti di produzione feudali.
-Manifatture 1600, nasce un’unica unità produttiva, senza macchine automatiche. C’è un ampliamento della produzione rispetto alle botteghe, si risponde al maggior fabbisogno e all’ampliamento dei mercati. La borghesia si rifà a questo cambiamento in quanto proprietaria delle manifatture.
- Rivoluzione industriale , le manifatture non bastavano più, nacquero gli industriali molto potenti. Il mercato mondiale diede sviluppo al commercio, navigazione, stimolando l’innovamento industriale.

Una classe è dominante se ha il potere economico che permette di ottenere quello politico e quello culturale. Alle diverse fasi che descrivono la presa del potere economico , corrispondono fasi del’ascesa verso il potere politico.
-sottomissione
-gruppi di potere comuni: nei comuni la borghesia crea delle associazioni per dirigere il governo delle città (Venezia, repubbliche indipendenti)
-potere avverso ai nobili: nelle monarchie assolute la borghesia veniva utilizzata per contrastare la nobiltà ( intendenti)
-potere completo dalla Rivoluzione Francese acquisisce sempre più potere con le democrazie a suffragio ristretto.
Lo stato liberale non va assolutizzato, è la diretta espressione della borghesia.

CARATTERI DELLA BORGHESIA: nella storia la borghesia è stata una classe sommamente rivoluzionaria ( ogni classe dirigente deve rivoluzionare la classe precedente).
-ha enormemente sviluppato le forze produttive
-ha inaugurato un’epoca di continue trasformazioni
-ha sconvolto il piano dei valori, riconsiderando i rapporti reciproci, le abilità personali
-ha unificato il mercato mondiale
-ha reso il concetto di Nazione inservibile
-ha concentrato i mezzi di produzione , la popolazione, il potere politico.
Ha distrutto i legami patriarcali feudali, ha eliminato le condizioni , i vincoli e le relazioni feudali per il nudo interesse e la libertà di commercio. Le basi del capitalismo sono il nudo interesse e il libero mercato.
Per il capitalismo non è importante la nascita, ma il guadagno, l’uomo che si è fatto da sé; le relazioni si basano sui guadagni personali.
Nel mercato c’è competizione, si vende e si compra, c’è concorrenza. Ogni volta vince il migliore ( una sorta di Darwinismo).
Le società precedenti erano statiche, la competizione è dinamica.
La borghesia ha rivelato cosa può fare l’uomo con la propria attività ,c’è un’esaltazione ( “ha fatto cose più grandi di cattedrali e piramidi). La borghesia non può esistere senza rivoluzionare continuamente i rapporti di produzione e la società. C’è una necessità di modificare continuamente il sistema, è la società più dinamica. È un movimento eterno.
Il sistema capitalistico ha bisogno di libertà economica , consumo, mercati ampi. (aumento della produzione, abbattimento dei costi e parallelo aumento dei consumi).
C’è la necessità di creare nuovi bisogni, viene esaltato il nuovo rispetto al vecchio, nell’economie agricole c’era un forte spirito di conservazione , di valorizzazione del passato , delle tradizioni, era una dimensione atemporale, fissa.
La borghesia ha fluidificato i rapporti , il divenire è il movimento.
Il Faust è l’uomo borghese, caratterizzato dal movimento, l’uomo che non si accontenta, l’uomo dinamico, simbolo della modernità. ( rilettura storica dell’opera).
Diventa sempre più difficile vivere in una società con questi cambiamenti.
Il carattere rivoluzionario della borghesia è dovuto anche all’estensione del potere ( mercato mondiale, cosmopolitismo, esportazioni, interdipendenza tra le nazioni).
Il capitalismo affermandosi, ha bisogno di mercati sempre più ampi. Bassi prezzi abbattono ogni muraglia cinese, costringono anche gli altri Stati ad adottarlo , assoggettamento dell’oriente da parte dell’occidente.
Elimina la dispersione dei mezzi di produzione, spinta alla centralizzazione ( stati Nazionali ), creò forze produttive massive come mai era successo prima. Mai l’uomo aveva così dominato la natura.
I cambiamenti di un secolo sono stati maggiori di quelli in tutta la storia precedente.
ROVESCIO DELLA MEDAGLIA: le forze produttive si erano costituite nel sistema feudale in contrapposizione ai rapporti di proprietà, dovevano essere spezzati.
Come il feudalesimo venne spazzato via poiché c’era una forte contrapposizione tra rapporti di produzione e forze produttive, così nella società borghese si sarebbe venuta a formare un’altra contraddizione tra forze e rapporti. Le forze si stavano rivoltando contro i rapporti di proprietà.
Come l’apprendista stregone non riesce a controllare i suoi poteri, così la borghesia ha evocato il potere del proletariato ( senza cui la borghesia non avrebbe potere) e non riuscirebbe a gestirlo ; sarebbe stata cancellata dal suo prodotto.
Solo in una società borghese si è prodotto molto e si sono soddisfatti i bisogni ( anche se non in modo equo) , RIVOLUZIONE sarebbe una rigestione del potere economico, sarebbe il mantenimento della struttura industriale con il cambiamento del rapporto fra che ha e chi non ha.
Il COMUNISMO è il superamento del capitalismo, non l’annientamento per tornare alle società preindustriali, è un AUFHEBUNG STORICO.
Come sarebbe avvenuto il passaggio? Non per atti insurrezionali e rivoluzionari del popolo, ma per crisi economica interna al sistema. Già si era assistito ad una serie di crisi di sovrapproduzione a cui la borghesia aveva ovviato con distruzione di forze di produzione ( per abbassare i prezzi) e mediante la ricerca di nuovi mercati, che però avrebbero portato a crisi più grandi in futuro.
La borghesia ha creato forze e uomini che la distruggeranno. I proletariati che sono diventati merci , che vendono la propria forza lavoro, si sviluppano e rafforzano mentre i borghesi si indeboliscono.