Replying to Decameron parte 1
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_Lind@_Posted: 3/5/2010, 15:41
Il DECAMERON

Nel proemio Boccaccio dichiara che con la sua opera vuole consolare e distrarre il popolo sofferente, soprattutto le donne perché più di tutti hanno bisogno della consolazione della letteratura. Mira quindi alla distrazione, diletto verso un pubblico di non letterati.
-per difendersi dall’accusa di immoralità sostiene che l’amore è una forza naturale irrefrenabile che può essere preso come soggetto di un’opera narrativa. Da qui anche l’esigenza di usare un linguaggio libero e spregiudicato. ( VERSO LA CONCEZIONE AUTONOMA DELL’ARTE, SENZA UN FINE MORALE-PEDAGOGICO).
- Letteratura Mezzana a metà tra una letteratura alta, accostabile alla teologia, e alla favola, soprattutto con la sua scelta delle donne come destinatarie. ( FILocolo).
-il narratore-autore Boccaccio scompare dietro i novellatori. Gli si possono attribuire solo i giudizi e gli interventi della cornice, e nel tentativo di dare dei tratti psicologici ai novellatori. Con questo struttura intricata egli crea uno schermo tra sé e il lettore.
- Realismo boccacciano: assenza di prospettiva trascendentale e ampiezza e varietà dei temi. Prospettiva mondana, avventura, imprevisto, senza tipizzare i proprio soggetti, ma analizzandoli più a fondo in una dimensione umana e mondana.
- I suoi personaggi arrivano da tutta la Gamma dei ceti sociali, varietà vastissima dei luoghi e degli ambienti così come quello dei registri linguistici( comico, tragico, serio, satirico…). Letteratura dell’intelligenza, della comicità, della crudeltà morale ( i falsi amici di Calandrino, i fratelli di Lisetta. È questa la grande novità di Boccaccio, l’ampliamento dei temi narrabili, come aveva in parte anticipato Dante rende quest’opera una COMMEDIA UMANA perché è collocata nel mondo, per la grandezza delle categorie descritte, e al laicismo. (influirà sulla commedia del ‘500).

TEMI
-Due grandi nuclei: mondo cortese in decadimento e realtà cittadina. Il mondo cortese è rappresentato nei suoi momenti deteriori ma rimane il luogo di elaborazione di una cultura raffinata , il mondo cittadino, fiorentino, è visto in positivo, c’è un auspicio sottinteso di vederei due modelli insieme, come ideali per il comportamento.
- Il mondo mercantile rappresenta una parte consistente della realtà borghese, era da dove proveniva lui, anche se se ne era distaccato . Ne descrive i protagonisti e gli ambienti, come mai nessuno prima. Non è solo una descrizione positiva, infatti B. ne esalta le virtù ( prudenza, intelligenza, intreprendenza) ma ne evidenzia anche i limiti ( insensibilità, cupidigia, spregiudicatezza..) perché non ha una tesi da sostenere. Spesso questa EPOPEA DEI MERCATANTI sembra ricordare aspetti nostalgici del mondo cortese, perché B. da giovane frequentava l’aristocrazia napoletana essendo figlio di una ricca famiglia mercantile.
-INTELLIGENZA, capacità di adattarsi ad una situazione adottando con prontezza i comportamennti più idonei. Dote laica e mondana dalle mille sfumature: furbizia, astuzia, intuizione fulimea. Così come molteplici sono le sue manifestazioni pratiche: Andreuccio che afferra il prete, Nastagio che organizza un banchetto, battuta, un discorso come Ciappelletto. È una dote per lo più mercantile ma che caratterizza tutti i personaggi. Intelligenza collegata alla beffa nel mondo toscano, così come astuzia e arguzia verbale erano caratteristiche di Firenze. L’individuo che si vuole affermare usa l’intelligenza.
-FORTUNA molto più vicina all’idea del caso sviluppatasi nel tardo medioevo rispetto alla divina provvidenza. È il frutto delle interazioni delle storie, dei comportamenti degli uomini in relazione con l’ambiente. Nella sua rappresentazione mimetica della realtà B. , in campo etico mantiene un giudizio terreno, senza considerazioni provvidenziali.
-AMORE è una dei pochi temi in materia morale che vengono esplicitamente argomentate senza ambiguità, egli prende dalle tradizioni precedenti e rielabora un visione elementare di sensualità tenera, passione oscura e travolgente, con molte sfumature diverse. È uno dei campi in cui vengono esercitate intelligenza e astuzia perché spesso l’amore è un conflitto e bisogna sapere vincere anche cercando di dimostrare il proprio amore all’amato. È concepito come impulso universale, democratico, che sorpassa i limiti sociali ; non contano i soldi ma la giovinezza, bellezza , passionalità. Le donne hanno un ruolo molto più attivo che nelle tradizioni precedenti.