L'universo vicino

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_Lind@_
view post Posted on 3/1/2012, 19:09 by: _Lind@_




Stella: sfera di gas che nel periodo più stabile della sua vita produce energia nel nucleo fondendo l’idrogeno in elio.
Non tutte le stelle producono energia elettromagnetica, ( nella fase finale della vita).
La luminosità di una stella dipende dalla sua lontananza e dalla luminosità di per sé.
Ipparco classificò le stelle secondo una scala di magnitudine ( con l’occhio) non sapeva che la sensibilità dell’occhio va secondo una scala logaritmica.
Magnitudine apparente: è relativa alla nostra Terra.
Per assolutizzare occorre considerare la distanza delle stelle, possiamo immaginarle tutte a 10 parsec di distanza.

Se guardiamo lo spettro di una stella possiamo fare delle considerazioni sulla sua temperatura superficiale.
Gli spettri vengo classificati in 7 classi spettrali ( OBAFGKM)
La classe O conta le stelle così calde che l’idrogeno ionizzato non emette . negli spettri delle stelle più fredde aumentano le righe dell’idrogeno e scompaiono quelle dell’elio ionizzato, compaiono calcio e metalli.
Ogni classe è stata poi suddivisa in 10 sottoclassi.
La massa delle stelle varia da 0,08 ms a 120 ms , le dimensioni da 0,1 rs a 1000 rs.

Hertsprung e Russel elaborano una classificazione che prende il nome di DIAGRAMMA H-R in cui vengono legate la classe spettrale alla magnitudine e la luminosità e la temperatura.
Si notano una tendenza principale e 3 rami ( Nane bianche, Giganti , e Supergiganti rosse)

L’interpretazione di questo grafico è di tipo storico più che deterministico. Si parla di evoluzione delle stelle che nel periodo iniziale starebbero in una determinata posizione nella sequenza principale in base alla loro massa e successivamente andrebbero a fare parte o delle giganti o delle supergiganti rosse , e poi diverrebbero nane bianche.

All’inizio la stella è rossa, ma poco luminosa, più è grande più velocemente brucerà idrogeno. Le stelle non si spostano lungo la sequenza principale. Non ci sono fasi intermedie stabili tra la sequenza e le giganti, il passaggio avviene nell’ordine dei giorni.

Nella sequenza principale le stelle fondono idrogeno dando elio, ( cicli protone-protone e CNO) , quando l’idrogeno è poco e la probabilità che due atomi si incontrino e fondino è così bassa che non si riesce più ad eguagliare la forza di attrazione gravitazionale, la massa collassa e provoca un innalzamento della temperatura che innesca una nuova fusione nelle giganti rosse He->C 3He4->C12 , questo processo produce un’energia mostruosa , la stella si espande di nuovo ma questa situazione dura poco poiché la fusione è molto veloce; la stella collasserà di nuovo.
Con la successiva espansione gli elementi leggeri andranno verso l’esterno quindi avremo la fusione dell’idrogeno all’esterno , e fusione He-C nel nucleo che successivamente diventerà He-H.
Ci sarà un nuovo collasso che non porterà ad ulteriori fusioni. ( per masse sotto il limite di CHANDRASEKAR).
Non ci sono nane nere, l’universo è troppo giovane, le stelle ch si spengono sono diventate buchi neri o stelle di neutroni .
Le nane bianche sono fatte di MATERIA ELETTRONICA DEGENERE o GAS DEGENERE DI ELETTRONI: la materia è soggetta ad una tale forza centripeta che i diversi atomi sovrappongono i loro orbitali e quindi gli elettroni non posso essere più descritti secondo quel modello.

I globuli di Bok: la nebulosa collassa in più centri di aggregazione , in base alla distanza poi si formeranno una più stelle.
All’interno delle nebulose si possono trovare i nuclei delle stelle. ( Pleiadi: massa di stelle formatesi a partire dalla stesso ammasso aperto)

Le nane brune ( 0,08 ms <m< 0,1ms) sono troppo grandi per essere pianeti , bruciano deuterio, ma non arrivano al ciclo protone-protone. Si trovano “ gravitazionalmente” perché non emettono nel visibile.

Supernova di tipo II: alcune derivano dall’evoluzione di un sistema binario di stelle. Una gigante rossa e una stella più piccola. Quella piccola cattura settori esterni della gigante rossa per la maggior attrazione gravitazionale esercitata. Si forma un tutt’uno che ruota intorno ad un centro con un rivestimento che poi si dissipa. La gigante rossa diventa una nana bianca che, essendo ancora più densa e piccola, attrae di più il materiale della stella normale che intanto era diventata gigante rossa. La nana bianca cattura così tanta materia da innescare una fenomeno in cui tutta la sua massa esplode mentre l’altra stella va via. Supernova è il nome del fenomeno, non del corpo celeste.

se la massa< 0,08 ms le stelle diventano nane brune
se 0,08ms<massa<0,1ms la stella della sequenza principale diventa una nana bianca
se 0,1ms<massa<8 ms la stella dalla S.P. diventa gigante rossa, poi nana bianca ( calore residuo termodinamico)
se massa>8 ms la stella dalla S.P. ( in cui è classe O o B) passa a gigante o supergigante rossa ( fase pulsante). In questa fase abbiamo un fenomeno che prevede una serie di contrazioni ed espansioni dovute, su scala più limitata e più forte di quella delle giganti, alle diverse fusioni che portano a espansioni e nuove fusioni sempre più veloci.
I neuclidi a massa minore sono più inclini a fare la fusione, quelli maggiori alla fissione. Il ferro ha una fusione endoenergetica , non fornisce energia per continuare l’espansione.
La struttura a cipolla che si era venuta a formata ( i diversi strati con i diversi elementi che fondono) collassa in modo che il plasma esterno va a sbattere contro il nucleo di ferro , così denso che non riesce più a contrarsi, rimbalzando e venendo sparati nello spazio. La collisione innesca la fusione nucleare che libera neutrini. La densità è così elevata, e l’energia è così grande che essi interagiscono con la materia.
L’esplosione è una supernova di tipo II.
Ma se il nucleo ha una massa grossomodo come quella del sole ( improbabile) la stella diventa una nana bianca.
Se 1,44ms( limite di CHANDRASEKAR) <massa nucleo < 2,5 ms, diventa una stella di neutroni poiché viene generata una tale pressione dalla forza gravitazionale che gli atomi sono così compressi che non vale più la I legge di Bohr; gli elettroni non sono più stabili al primo livello, ma collassano nel nucleo trasformando i protoni in neutroni.
Se massa nucleo > 2,5ms ( limite di OPPENHEIMER-VOLKOFF) si forma un buco nero.
Chandrasekar ottenne quel limite portando al limite le equazioni della meccanica quantistica.

 
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