Canto XV e XXVI

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_Lind@_
view post Posted on 31/10/2010, 08:44 by: _Lind@_




CANTO XV
I sodomiti sono obbligati a camminare in gruppi su un sabbione sotto una pioggia di fuoco; questa pena ricorda la punizione di Sodoma, c’è un richiamo al rogo con cui venivano puniti, e inoltre, il fuoco per analogia richiama la passione innaturale che li arse in vita.

-la storia di Brunetto Latini è taciuta, rimangono l’immagine paterna e l’alta qualità del suo insegnamento.
- Dante poeta diventa il vero protagonista perché tutto il discorso è gravato su di lui.
- Brunetto fa rivivere la gioventù di Dante, e Dante-autore cerca di verificare che sia stato coerente e di interpretare la sua vita alta in contrasto con quella di Firenze.
-Clima di nostalgia, ( per il maestro e per la vita cittadina dopo l’esilio).
- Perenne gratitudine di Dante , “voi”, che usa solo per quelli del passato che riteneva cittadini migliori dei suoi contemporanei.
- Brunetto ha inciso sui giovani per la formazione di buoni cittadini.
- La colpa viene taciuta, forse per pudore, se ne ha un accenno nella vergogna di B. , Dante colpisce l’omosessualità più della lussuria in quanto avvicinamento alla libertà greca e allontanamento dalla Bibbia, la sodomia inverte l’ordine della natura, è per questo una forma di violenza contro Dio e se stessi.

ANALISI
-tono e linguaggio colloquiali
-desiderio di contatto fisico che non si concretizza.
- B. non è un eroe, è umiliato dalla tumefazione del volto, non è in atteggiamento di sfida e prova vergogna della sua colpa. Dante però gli dà dignità di eroe borghese.
-con l’invettiva verso Firenze e l’elogio di Dante, questo capisce che il futuro esilio non sarà poi così negativo, ma dovrà prenderlo con onore poiché è fatto da una città ottusa e rozza.
- Dante è sopraelevato rispetto a Brunetto, il capo chino non basta, vorrebbe essere allo stesso livello ma ciò è impossibile, ed è un modo per sottolineare il distacco tra salvezza e dannazione.
-B. deve poi tornare indietro mentre D. va avanti.
-Fonosimbolismo, lessico popolare, quadro animalesco di Firenze.

CANTO XXVI
L’anima dei fraudolenti è arsa da una fiamma che la nasconde completamente, così come consigliarono di nascosto, ora sono costretti ad essere nascosti da una fiamma, analogia con la fiamma dell’intelligenza e tra la lingua di fuoco e quella che ha tramato l’inganno.

-Il canto si apre con un’invettiva verso Firenze che conclude il canto precedente.
-Il dolore di Dante nell’entrare nella bolgia dei fraudolenti fa da freno morale. “l’intelligenza umana è un valore a rischio poiché può diventare colpa se supera certi livelli”.
-Zoom graduale nella percezione della bolgia.
- Atmosfera composta, non c’è disprezzo perché Dante porta rispetto per le persone intelligenti, anche se in questo caso, l’hanno usata male.
-Atmosfera mitica.
- Diomede viene subito dimenticato ed Ulisse diventa il protagonista della sua storia verso l’inconoscibile.
- Ulisse diviene un modello universale del comportamento umano: la vita dedicata alla conoscenza.

ANALISI
-Forte amarezza nei confronti di Firenze.
- Registro formale per tutto il canto.
-Intonazione epica del linguaggio nel racconto di Ulisse.
- Virgilio che parla è un’allegoria culturale, il medioevo ha accesso alla cultura greca con la mediazione dei latini.
- Ulisse come intellettuale puro che da Circe ( sensualità) si dirige verso la sapienza.
- Oratoria persuasiva di Ulisse.
- l’intelletto di Ulisse procede sempre lontano dalla mentalità cristiana, come eccesso di magnanimità.
- la morte è la punizione divina.
- Richiami interni con l’arrivo di Dante all’isola del Purgatorio, Ulisse è un ammonimento, ma lui è guidato da Virgilio e Beatrice, infallibili.

CANTO XXVII
-Canto di un solo dannato, trascinato alla dannazione dall’ultimo consiglio chiestogli da papa Bonifacio.
-Dante si pone come cronista del suo tempo.
-La differenza tra Guido e Ulisse è che G, ha ingannato , false promesse.
-Mai commiserazione, ma atteggiamento di condanna di Dante.
- Romagna come terra del male.
- Condanna alla Chiesa anti-evangelica.
ANALISI
-tormento della fiamma di Guido, ( similitudine del bue).
-la sofferenza caratterizza la psicologia di Guido, per la beffa subita.
-G. è debole perché non comprende a fondo il suo peccato e non se ne assume le responsabilità, scelse il male minore tra scomunica e consiglio ingannatore al papa.
- la sua conversione fu una scelta strategica per cercare di salvare l’anima, ma ci ricadde.
- Dante fa beffare l’astuzia dalla stessa astuzia per dimostrare che non è un ingegno illuminato da Dio.
-Ribaltamento ; Bonifacio ha come nemici i cristiani, alla fine c’è una Sacra rappresentazione invertita : il diavolo diventa un collaboratore di Dio in quanto si prende l’anima di Guido perché ha peccato, trionfa la teologia cristiana.
-Dante mette in discussione l’autorità assoluta della Chiesa nella redenzione delle anime.
-Analogia con la lotta tra i francescani conventuali vicini al papa e quelli spirituali.
-espressioni solenni ed ecclesiastiche nel discorso tra Guido e Bonifacio.

CANTO XXXIII
Nell’Antenora i traditori della patria sono immersi nel ghiaccio con la testa all’ingiù, nella Tolomea i traditori degli ospiti sono invece con la testa all’insù; come in vita raggelarono il loro animo privandolo della carità, così ora sono immersi nel ghiaccio del Cocito.

-Ugolino è un traditore politico. Ma è un traditore tradito poiché Ruggieri lo ha ingannato, vanno posti su due livelli poiché Ruggieri ha provocato la morte di innocenti.
-Dante enfatizza questa morte di innocenti poiché abbassa l’età dei figli che in realtà erano adulti.
- Per Ruggieri c’è una doppia pena, il suo rivale per l’eternità gli roderà il capo.
-Ugolino vuole disonorare la fama di Ruggieri, ed è per questo che risponde a Dante, che non mostra alcuna pietà.
- Dante gli lascia un ampio monologo per dar sfogo alla sua sofferenza di padre responsabile delle sue scelte politiche.
-il gelo è allegoria del non umano, privazione di umanità nell’indurimento del cuore.
-la villania di Dante nei confronti di Alberigo è un atto di giustizia : essere cortese con chi ha perduto ogni residuo di umanità.

ANALISI
-la vicenda di Ugolino si apre e si chiude con l’immagine del conte che rode la testa di Ruggieri.
-richiami biblici nella descrizione della tensione e sofferenza dell’uomo.
-Discorso scandito in Esordio, Compendio, Narrazione
-Patetico , tragico.
-Ugolino acquista umanità in quanto padre straziato; il suo cupo dolore è proiettato nell’oscurità della cella. È però un padre assente poiché non riesce a comunicare a parole il suo amore, non agisce non parla.
-l’offerta dei figli del loro corpo è simile all’offerta di Cristo, invito per il conte di espiare le proprie colpe offrendo la propria vita a Dio.
-Invettiva contro la morte di innocenti , biblica, e contro tutte le città del male.
-Ingresso nella Tolomea rapido.
-Suoni induriti, cornice della beffa e meschinità.
-Spesso l’anima di un traditore degli ospiti precipita all’inferno prima che sia morto il corpo. Questo implica che tale peccato è imperdonabile.
-la mensa è comunione rituale tra gli uomini, tradire significa stravolgere i rapporti tra gli uomini.

Edited by _Lind@_ - 1/11/2010, 15:04
 
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