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B_NORM    
view post Posted on 22/11/2012, 18:01 by: _Lind@_Reply
9 NOVEMBRE 2012
CARTILAGINE ELASTICA
Contiene notevole quantità di fibre elastiche, gruppi isogeni con capsula e setto di citodieresi più colorati. Le fibre sono addensate nelle zone interterritoriali. ( padiglione auricolare, meato acustico esterno, epiglottide, laringe).

CARTILAGINE FIBROSA
È una cartilagine di transizione tra il tessuto fibroso denso e la ialina. Ci sono meno gruppi isogeni, le fibre di collagene sono parallele, è acidofila per la presenza di collagene, è rivestita da pericondrio.( sinfisi pubica, dischi intervertebrali, menischi, sincondrosi coste-sterno, articolazione sterno-clavicolare).
I dischi sono formati da una zona esterna che è l’ANELLO FIBROSO di cartilagine fibrosa ( fibre concentriche) per sopportare il peso, che circonda il NUCLEO POLPOSO di tessuto CORDOIDE che accompagna la flessione.
Soggetto ad un certo metabolismo, con l’età è più o meno sensibile alla carenza di vitamine che compromette la corretta disposizione delle fibre. Il nutrimento giunge grazie ai GAG , la cartilagine tende a diventare più consistente, le cellule muoiono lasciando spazi vuoti che nell’adulto vengono sostituiti da connettivo denso.

TESSUTO OSSEO
Deriva dal mesenchima , la matrice ossea è calcificata o mineralizzata.
Tantissime Fibre collagene I, MATRICE AMORFA: proteoglicani, acido ialuronico, glicoproteine.
CELLULE : OSTEOBLASTI depongono le fibre e nella fase quiescenti si chiamano OSTEOCITI
OSTEOCLASTI erodono la matrice ossea , derivano dai monociti.
OSTEOPROGENITRICE sono cellule staminali che si trovano in endostio e periostio.

Funge da sostegno, protezione di organi delicati, poiché è molto resistente ( regge a torsione, tensione, pressione poiché le fibre sono integrate con la matrice) , è un tessuto dinamico sempre in cambiamento, rinnovamento, e per questo è modellabile: apparecchio ortodontico.
È ricco di vasi e nervi, l’attività metabolica è intensa, è la banca del calcio importantissimo per la vita ( dipende dalla calcitonina, dal paratormone e da altri H).

TESSUTO OSSEO NON LAMELLARE le fibre collegene sono sparse in tutte le direzioni in maniera intrecciata ( cemento del dente, dove i tendini inseriscono nelle ossa, al di sotto delle articolazioni). E’ l’osso di prima formazione che poi verrà sostituito, sia nella vita embrionale che dopo una frattura. Nel corpo è poco rappresentato.
LAMELLARE piccole lamine sovrapposte. Può presentare architettura COMPATTA o SPUGNOSA trabecole apparentemente casuali in realtà costituiscono una rete che delimita spazi che contengono midollo osseo. Il tessuto compatto è all’esterno e prima delle articolazioni. Le trabecole sono disposte per contrastare le linee di forza, per rispondere alle sollecitazioni meccaniche.
Nella diafisi abbiamo la cavità midollare ed ricoperta del periostio che si interrompe a livello delle articolaz...

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ISTOLOGIA
Comments: 0 | Views: 579Last Post by: _Lind@_ (22/11/2012, 18:01)
 

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view post Posted on 15/11/2012, 18:24 by: _Lind@_Reply
26 OTTOBRE 2012
I diversi strati dell’epidermide hanno una diversa colorabilità.
BASALE
Il nucleo è grosso, il citoplasma scarso, è formato da 1 o 2 strati di cellule alte e cubiche. Le membrane hanno emidesmosomi, ( interagiscono con le strutture fibrillari del tessuto connettivo). Hanno desmosomi per rimanere aderenti alle altre cellule ( grazie alla caderine). Sono ricche di polisomi liberi per la produzione di cheratine che formanoi i filamenti intermedi TONOFILAMENTI che si raggruppano in TONOFIBRILLE.
Hanno un citoplasma basofilo, contengono pigmento che deriva dai melanociti.
SPINOSO chiamato così perché le cellule si coattano con la preparazione del vetrino e sembrano avere delle piccole spinette.
È formato da più ordini di cellule, con tantissimi desmosomi ( per non separarsi con insulti meccanici) e molti più tono filamenti. Ci sono tanti polisomi liberi, per una cospicua sintesi di cheratine e proteine che rendano più impermeabile la m.p. ( per evitare la perdita di H20). Queste proteine formano i corpi lamellati, cheratinosomi strutture che contengono lipidi che vengono riversati all’esterno. La involucrina e la loricrina rinforzano invece il versante citoplasmatico. Ci sono granuli di melanina più o meno compatti. Le cellule cominciano ad appiattirsi ed il nucleo è più pallido.
GRANULOSO
Le cellule sono molto colorabili, il nucleo è invece molto pallido. È formato da 2/3 strati di cellule ancora più piatte. I desmosomi più superiori sono modificati, hanno una minor efficienza. I granuli sono formati da materiale dalla forma irregolare; CHERATOIALINA ( sono tono filamenti tenuti insieme da una serie di proteine che insieme danno il precursore della CHERATINA). La m.p. è fortemente inspessita . il nucleo diventa ancora più pallido perché la cellula sta andando incontro alla morte programmata, il nucleo non controlla più le sintesi più importanti.
LUCIDO
Presente nei palmi di mani e piedi , è formato da 1 o 2 strati , il citoplasma è sia acidofilo che basofilo.
I cheratinociti hanno un aspetto traslucido dovuto alla presenza della ELEIDINA, lo stadio successivo della cheratoialina. Il nucleo è nella fase successiva di degenerazione.
CORNEO
È più o meno alto in base alla posizione del corpo in cui si trova. Le cellule sono completamente piene di cheratina. Il nucleo non c’è più, le cellule sono squamette piene di cheratina matura e impacchettata.
La membrana è rinforzata, non essendoci più desmosomi lo strato si desquama.
In unghie e capelli non abbiamo desquamazione perché è altamente differenziato e lo strato corneo rimane aderente.
( le pomate e le creme funzionano perché non ci sono giunzioni occludenti ma solo desmosomi, quindi possono essere assorbite).

MELANOCITI
Hanno “dita” che si infilano fra le cellule. Ci sono amminoacidi che compongono enzimi per creare il pigmento grazie ad...

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ISTOLOGIA
Comments: 0 | Views: 1,175Last Post by: _Lind@_ (15/11/2012, 18:24)
 

B_NORM    
view post Posted on 29/10/2012, 21:37 by: _Lind@_Reply
17 Ottobre 2012
Nel nucleo troviamo zone otticamente vuote e zolle di eterocromatina più colorata ( della eucromatina).
La reazione di FEULGEN ( simile alla PAS) agisce sul desossiribosio per farlo diventare rosso, si vede come il nucleolo ne sia rivestito.
Anche la reazione con l’uso del verde di metile-pironi rende il nucleolo rossso per la presenza di RNA e verde la parte di DNA che lo circonda.
Ci sono cellule che hanno il nucleo con più eucromatina ( cellule uovo) oppure con più eterocromatina ( epiteliali, linfociti).
Nelle cellule nervose è facile riconoscere il nucleolo.
Nelle plasmacellule l’eterocromatina si dispone a raggiera e sull’involucro nucelare.
Il corpo di BARR è uno dei due cromosomi X delle cellule somatiche femminile che sporge dal resto della cromatina oppure è isolato da ridosso dell’involucro. ( serve epr il riconoscimento del sesso enetico in caso di ermafroditismo).
La cromatina è più omeno addensata in baqse alla parte che viene trascritta. Eucromatina è attiva poiché il DNA è despiralizzato , ed è adibito al metabolismo cellulare.
La spiralizzazione è dovuta a proteine dette ISTONI ( 4tipi), il DNA si attorciglia ad un “nocciolo” chiamato NUCLEOSOMA fatto di istoni che si avvolge a sua volta in eterocromatina.
Legami acido-base tengono insieme proteine e DNA.
( negli spermatozoi abbiamo protamina e non istoni).

NUCLEOSCHELETRO
Di tipo proteico ( filamentose) che sono in grado di condensarsi , regolare la forma e che dissolvono prima della divisione cellulare.
Actina crea una rete fibrillare che funge da impalcatura di supporto al DNA , possono entrare in contatto con i filamenti intermedi del citoscheletro che sostiene il nucleo.
LAMINE , lamina fibrosa che si trova subito sotto l’involucro nucleare, scompaiono durante la divisione, sono la base per la ricostruzione dell’involucro.
La MATRICE NUCLARE è la parte amorfa del nucleolo, proteica, sostegno, è la parte meno colorabile.

NUCLEOLO
Visibile soltanto quando la cellula non è in divisione. Il numero di nuceloli può variare in base al grado di sintesi, è ben visibile nelle cellule neoplastiche.
È la macchina della sintesi ribosomica, la sua dimensione è proporzionale al lavoro sintetico della cellula, più grande nelle cellule ghiandolari, nei neuroni, e più piccolo nelle cellule muscolari.
Nel nucleolo c’è una piccola parte di DNA di 5 cromosomi specifici che organizzano il nucleolo.
Si formano gli RNA ribosomiali dall’organizzatore nucleolare.
Componente fibrillare _DNA
Componente granulare ribosomi.
La parte amorfa è la matrice nucleolare.
Ribosomi si formano con proteine che arrivano dal citosol, e hanno attraversato i pori nucleari e sono giunti nel nucleolo per associarsi all’RNA ribosomiale.
I ribosomi poi escono nel citoplasma.
Si è visto ciò con l’utilizzo di precursori radioat...

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Comments: 0 | Views: 510Last Post by: _Lind@_ (29/10/2012, 21:37)
 

B_NORM    
view post Posted on 17/10/2012, 20:50 by: _Lind@_Reply
12 ottobre 2012
La mme ha spessore di 6nm e struttura unitaria.
La mmi ha anch’essa spessore di 6nm ma composizione chimica diversa.

Le creste si proiettano all’interno formando o le creste TUBULARI o quelle LAMELLARI-
La cme è più trasparente della cmi che ha un aspetto eterogeneo ed elettrodenso.
Nella maggior parte dei mitocondri le lamine sono perpendicolari all’asse maggiore. ( nei neuroni invece sono parallele).
Le creste tubulari sono tipiche delle cellule che producono ormoni steroidei. ( corpo luteo, ovaio, surrene).

Se si stimola con ormoni steroidei il mitocondrio, si può vedere la me che si condensa e quella interna che si dilata.
Se sottopongo i mitocondri a shock osmotico vediamo particelle che si allungano verso l’interno della cellula. Sono complessi enzimatici che hanno una parte globulare e una lineare che si infila nella membrana. la parte globulare, che contiene enzimi per la fosforilazione ossidativa (ADP+ P –> ATP) prende il nome F1, quella lineare che consente il flusso di protoni da una camera all’altra viene chiamata F0.

Usando detergenti e ultracentrifugazioni rompiamo la membrana esterna che si divide in vescicole lasciando la mi.
Centrifugo ulteriormente per separare il contenuto della camera esterna e la me dal resto , le divido per studiarle.
MEMBRANA ESTERNA
LIPIDI 40/50% ( fosfolipidi, acidi grassi, colesterolo)
PROTEINE 50/60% ( porine che fanno passare le particelle nel mitocondrio, enzimi che lavorano con il REL , enzimi che attivano la sintesi di lipidi).

MEMBRANA INTERNA
LIPIDI 20/30% (cardiolipina come i batteri, no colesterolo)
PROTEINE 70/80% ( enzimi di fosforilazione, enzimi di trasporto, che lavorano accoppiati)

Nella CAMERA ESTERNA troviamo enzimi e materiale in transito.
Nella CAMERA INTERNA c’è la MATRICE MITOCONDRIALE , enzimi del ciclo di krebs, enzimi per l’espressione del genoma mitocondriale, DNA m RNA, tRNA e piccoli ribosomi, granuli densi che sono cationi bivalenti o iono positivi.

Nel citosol avvengono reazioni biochimiche, la glicolisi anaerobia.
Glucosio- Glucosio-6-fosfato, Fruttosio-6-fosfato -> due molecole di acido piruvico
A questo punto o si ha la fermentazione lattica (anaerobia) oppure la respirazione che , grazie a O2, fa ottenere energia Co2 e H2o. La respirazione avviene nei mitocondri.
Nella fase premitocondriale/glicolitica si producono 2 molecole di ATP
Nella fase mitocondriale ( Ciclo di Krebs + catena respiratoria e fosforilazione ossidativa) abbiamo la produzione di 36 molecole di ATP.

Da Amminoacidi, glucosio e acidi grassi posso ottenere acido piruvico-> diventa ACETATO se tolgo co2 e h2 -> col coenzima A o acetilcoenzima A e una serie di reazioni che mi fanno perdere 4 coppie di H. che vengono accettate da NAd+ e FAD+ e CoQ. Nella camera interna abbiamo piccole reazioni , per non...

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ISTOLOGIA
Comments: 0 | Views: 1,797Last Post by: _Lind@_ (17/10/2012, 20:50)
 

B_NORM    
view post Posted on 6/10/2012, 10:18 by: _Lind@_Reply
1° Ottobre 2012
CITOLOGIA( studia le cellule , la morfologia e il loro funzionamento) +ISTOLOGIA+EMBRIOLOGIA

La cellula è l’unità biologica fondamentale. È delimitata da una membrana che la isola dall’ambiente; può avere degli scambi. Dentro vi troviamo il PROTOPLASMA ( sistema di macromolecole inorganiche di diverso grado di complessità) .
La cellula ha attività vitali ( ricevere messaggi e fornire risposte-> metabolismo), può modificarsi per adattamento, può differenziarsi e riprodursi.

“cellula” deriva dal termine che utilizzò Hooke per descrivere le cellette che aveva visto, osservando al microscopio un pezzo si sughero.

La cellula procariotica ha il materiale genetico disperso nel citoplasma.
La cellula eucaristica ha il nucleo che separa il materiale genetico dal resto, può vivere in relazione alle altre cellule andando a formare tessuti, divenendone responsabili del funzionamento. ( i tessuti si raggruppano per formare organi, e gli organi si raggruppano per formare apparati).

Esistono 4 tipi di tessuti
EPITELIALE: in cui le cellule sono molto vicine tra di loro.
CONNETTIVO : cellule abbastanza/molto distanti, in mezzo troviamo una sostanza detto mezzo intercellulare.
MUSCOLARE: dall’elevata organizzazione interna per consentire la contrazione.
NERVOSO: PIù caotico dovuto all’intrecciarsi dei prolungamenti dei neuroni . il nucleo dei neuroni è molto chiaro poiché non si dividono mai, e hanno un metabolismo elevato.

Il contenuto delle cellule:
acqua 85% Sali inorganici 1,5% Lipidi 2% Zuccheri 0,5%
proteine 10% Dna 0,4% Rna 0,7%

Una cellula tipo in interfase vista al Microscopio elettronico presenta:
membrana plasmatica, protoplasma, idroplasma
reticolo endoplasmatico: produzione proteine e lipidi
ribosomi: sintesi proteica
complesso del golgi: confezione e spedizione proteine
centrioli: produzione citoscheletro
mitocondri: energia
lisosomi: digestione materiale invecchiato o ingerito
inclusioni: altre particelle dentro la cellula.

Occhio nudo x>100m
M.O. 100m>x>100nm
M.E. 100 nm>x>0,1 nm




Esistono due metodi di studio : BIOCHIMICO E MORFOLOGICO

Il metodo biochimico ci da informazioni da integrare, studia le componenti cellulari senza collocarle.
Omogeinizzo un tesuto per rompere le cellule e tirarne fuori il contenuto. Ci da informazioni sulla quantità e sulla qualità del contenuto. Ma non ci dice dove si trovano le cose.

Il metodo classico di studio morfologico è l’osservazione con il M.O.
Osservazione in vivo, diretta. Oppure attraverso preparati uccisi, resi stabili dalla fissazione che li lascia simili a come quando sono vivi.

Si possono coltivare i tessuti per lo studio delle cellule neoplastiche oppure per i trapianti.
Le cellule in coltura non si comportano come quelle nell...

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Comments: 0 | Views: 1,059Last Post by: _Lind@_ (6/10/2012, 10:18)
 

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