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B_NORM    
view post Posted on 13/4/2010, 21:22 by: _Lind@_Reply
PARTE PRIMA
Ottobre 1835 Cena a casa Buddenbrook, vengono invitati tutti i parenti, e gli amici più stretti, Christian sta male. Gotthold manda una lettera in cui chiede la sua parte di denaro, ritenendo che il fratellastro ne riceva di più
PARTE SECONDA
I-14 Aprile 1838 nasce Clara
II- D’estate Tony va dai nonni alla Porta della rocca e ha i primi litigi con Julchen e Hermann Hagenstrom, lei aveva un carattere davvero forte, e visto che stava anche coi ragazzi veniva ripresa, e per questo si decise di mandarla al collegio si Sesemi Weichbrodt.
IV- Gennaio 39 Madame Antoniette muore, a marzo anche Johann.
VII- Tony conosce diverse ragazze al collegio, Armgard , Gerda, Madame Popinet.
( MANCANO DELLE PARTI PERCHè SONO ABBASTANZA SUPERFLUE PER L'ANDAMENTO DELLA STORIA)
PARTE TERZA
I/II- Giugno 1845 il signor Grunlich va a fare visita ai Buddenbrook che stanno riposando a casa. Già dimostra le sue intenzioni nei confronti di Tony e otto giorni dopo chiede la sua mano al console. Ma lei è molto riluttante.
III- Luglio 1845 Grunlich si presenta a casa Buddenbrook e si inginocchia piangendo davanti a Tony impietosendola, le sue idee sono più che mai incasinate. G. va via speranzoso.
IV- I genitori non le dicono che è un buon partito, decidono così di mandarla a Travenmunde dagli Schwarzkopf per prendersi una vacanza e riflettere.
V- Tom accompagna Tony dagli Schwarzkopf.
VI- Tony si alza felice, fa colazione e conosce Morten.
VII- Verso le 11 va in spiaggia, dove ci sono i Mollendorf, e gli Hagenstrom,
VIII Morten si stacca, perché , come poi spiega a Tony, non sopporta l’aristocrazia.
IX-Autunno 1845 10 Settembre, mentre cammino i due ragazzi parlano del signor Grunlich e si baciano.
X- A Tony arriva la lettera di suo papà con l’anello inviato da Grunlich per chiederle la mano. Lei è infuriata più che mai.
XI- Grunlich si presenta a casa Schwarzkopf e chiede di parlare con Diederich. Egli gli dice che aveva già chiesto la mano della signorina Buddenbrook e che aveva sentito che suo figlio stava ostacolando questo fidanzamento, il padre si arrabbia moltissimo con Morten.
XII/XIII- il 22 Settembre 1845 Tony torna a casa con il fratello e decidi, per la famiglia di fidanzarsi con il signor Grunlich, lo scrisse sul diario dorato.
XIV- 80 mila franchi era la dote, fino a Dicembre la casa fu in preda ai preparativi, a Natale Grunlich passò la notte coi Buddenbrook. A Gennaio del 1846 ci fu il matrimonio. Andarono a vivere ad Eimsbuttel.
XV- Thomas va da Anna, la fiorista di cui è innamorato, a dirgli che dovrà partire per Amsterdam e che il loro matrimonio non è possibile.

PARTE IV
I-30 Aprile 1846 c’è uno scambio di lettere tra Tony, il console e Thomas, Tony è incinta ed ad Ottobre nasce Erika.
II- Ad Ottobre del 48 invece ci sono delle rivolte popolari per il suffragio universale.
III- Nonostante la rivolta, il console va al consiglio comunale, e poi riesce a sedare la riv...

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Libri
Comments: 0 | Views: 482Last Post by: _Lind@_ (13/4/2010, 21:22)
 

B_NORM    
view post Posted on 21/3/2010, 17:51 by: _Lind@_Reply
..raga.. Panzo mi ha detto che siete nei guai.. ecco la mia traccia.. é sulla poesia di Cavalcanti!!
Bellaaaaaaaaaaaaaaa

Tu mi hai così riempito di dolore che la mia anima vuole andarsene e i sospiri del mio cuore mostrano che non riesco più a sopportarlo. L’amore dice che gli dispiace che mi conviene morire perché lei non ha pietà di me. Mi sento come un uomo morto che si muove per uno strano artifizio e che ha una ferita sul cuore che sia evidente segno della causa della sua morte.
Sonetto con rime alternate nelle quartine mentre incrociate nelle terzine secondo lo schema ABAB ABAB CDE DCE. Nelle quartine le rime con –ire sono rese da verbi, mentre le altre sono miste.

La lirica può essere divisa in due parti che coincidono con la distinzione tra le quartine e le terzine.
Nella prima parte le due quartine sono tra loro indipendenti in quanto frasi tra loro separate da un punto fisso; ma a livello tematico possono essere raggruppate insieme perché rappresentano il classico modo di poetare di Guido Cavalcanti.
Il poeta si rivolge alla donna amata dicendole che lo ha addolorato talmente tanto che sia l’anima che il cuore vogliono morire, perché non sopportano questo dolore; anche lo stesso Amore è triste perché questa donna non ha alcuna pietà dell’amante.
L’atmosfera è molto triste e addolorata, ed è resa soprattutto grazie alle parole che sceglie Cavalcanti: dolore, partire, sospir, dolente, soffrire, duol , morire, piatate , sono tutte parole appartengono all’area semantica della sofferenza, inoltre la dieresi sulla parola niente, sembra voler far fermare il ritmo, già lento di per se, su quel dittongo, per accentuare che questa donna è davvero irraggiungibile e il poeta non ha alternative se non di struggersi d’amore per lei senza essere ricambiato, senza speranza.
Amore viene personificato come spesso accade nella poesia stilnovistica e si accorge della potenza che ha questa donna nei confronti delle emozioni dell’autore e parla all’amante stesso, senza però confortarlo, anzi sembra proprio dare il colpo finale a questo dolore, mettendo in faccia a Cavalcanti, che non può fare niente per poter suscitare pietà nella donna.
Il verso 2 e il verso 4 descrivono le parti interne del poeta che vogliono morire ; l’anima vuole “partire”, mentre il cuore non riesce più a “soffrire” , a resistere. Questo modo di rappresentare il proprio stato interiore è tipico di Cavalcanti, la sua drammatizzazione del conflitto interiore è sempre presente nelle suo opere e possiamo intuirlo proprio attraverso queste immagini che egli rappresenta: le parti del corpo del poeta prendono vita autonoma e si comportano come un individuo integro.
Nelle 2 terzine si articola invece una lunga metafora in cui l’autore si paragona ad un uomo che è morto che sembra a chi lo guarda dall’esterno fatto di rame o di pietra o di legno , che si muova solo grazie a qualche magia meccanica e che porti una ferita sul cuore che indichi apertame...

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Comments: 1 | Views: 653Last Post by: IL PANZI (21/3/2010, 18:02)
 

B_NORM    
view post Posted on 22/2/2010, 16:03 by: _Lind@_Reply
Ahi Lasso Guittone d'Arezzo

Ahimè ora è tempo di soffrire tanto per tutti quelli che amano la giustizia, che io mi chiedo dove trova guarigione e mi stupisco che il lutto e il pianto non l’abbiano già ucciso, vedendo la nobile Firenze un tempo ricca di frutti e l’onorevole tradizione romana che certamente muoiono se al più presto non vengono salvate perché la sua onorata e ricca grandezza e il suo valore sono già quasi andati via tutti. Ahimè quando mai fu sentito un danno così crudele? Dio come hai potuto soffrire che la giustizia perisse e si innalzasse l’ingiustizia?
Vi fu tanta grandezza nell’ormai sfiorita Firenze, finchè fu leale con se stessa che manteneva una tradizione imperiale conquistando , per il suo valore, province e terre vicine e lontane, sembrava volesse creare un impero come aveva già fatto Roma, ed era facile, perché nessuno poteva mettersi contro. E questo le spettava giustamente poiché non si affaticava per ottenere un utile ma per mantenere giustizia e pace, e dopo che le piacque fare così progredì così tanto che al mondo non c’era posto in cui non si cantasse il pregio del Leone.

Guittone intona un planctus , lamento funebre sulla rovina di Firenze, con versi intensi e carichi di sgomento.
C’è un drammatico confronto nelle II stanza tra la decadenza presente e il passato glorioso, Firenze città imperiale, viene rappresentata come legittima erede della tradizione romana, ( Romani avevano fondato Firenze), si parla più per concetti universali.
Uso dei simboli araldici di Firenze Fiore e Leone: il fiore simbolo di vitalità bellezza, ( nelle I stanza è un omaggio al passato, nella II un rammarico per la situazione del presente) il Leone invece, simbolo di fierezza e potenza appare soggiogato.
È un’invettiva, polemica morale e politica, inoltre è presente anche una certa ironia nel finale nel ringraziamento dei ghibellini.
Struttura complessa, coblas capfinidas, stile sublime, forti nessi logico-sintattici, ritmo intonato, incalzante e impetuoso. Antitesi, metafore e metonimie.

Donna de Paradiso di Jacopone da Todi
È una lauda dialogica tra un nunzio, Maria, la folla e Cristo. Jacopone mette al centro la Vergine, col suo dolore, strazio, lamenti e grida di donna terrena. È un dramma liturgico, centrato sull’episodio essenziale della storia sacra dei cristiani, piena di dolore che fa dimenticare a Maria la missione provvidenziale che si compie. Si svolge in un ambito umano senza riferimenti teologici, senza riflessioni sulla passione, il senso è puramente il dolore umano. Non sono presenti macabre descrizioni né orrore del corpo. L’umanità sembra riscattarsi nella figura della Vergine come madre terrena, e in quella di San Giovanni e del nunzio a lei uniti in una solidarietà fonda...

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Comments: 0 | Views: 181Last Post by: _Lind@_ (22/2/2010, 16:03)
 

B_NORM    
view post Posted on 22/2/2010, 15:58 by: _Lind@_Reply
CHANSON DE ROLAND
Il componimento è diviso in lasse, che si configurano come mondi autonomi perfettamente definiti. Tra ogni lassa ci sono legami che si richiamano a distanza. Le scene che si ripetono 3 volte danno un effetto di sospensione narrativa . il movimento della narrazione è circolare, le minime variazioni danno intensità all’episodio e concentrano l’attenzione sui particolari, trasfigurandoli in un aura soprannaturale.
Orlando è rappresentato come un eroe cristiano che combatte contro gli infedeli per conto di Dio. La sua fine va considerata come fine di un racconto agiografico: come un martire, 3 angeli portano la sua anima in cielo. L’intervento angelico è anticipato quando si parla dell’origine miracolosa di Durendala,( le reliquie incastonate), inoltre sono presenti altri elementi di fede: le invocazioni, l’atto di contrizione, la preghiera in punto di morte, le mani giunte. È anche però vassallo di Carlo, fedele, che ha partecipato alle numerose conquiste dei franchi elencate. Tale rapporto vassallatico è talmente intrinseco alla natura dell’autore che egli lo pone anche come modello del rapporto con Dio: Orlando offre il suo guanto a Dio come gesto di sottomissione che veniva eseguito durante il cerimoniale feudale.

Per la dolcezza della nuova stagione di Guglielo IX d’Aquitania
1071-1126
La lirica può essere considerata un repertorio delle situazione convenzionali della poesia trobadorica,: primavera come stagione privilegiata dell’amore, lontananza della donna, il patto d’amore che lega gli amanti, le chiacchiere dei maldicenti, l’amore come tensione e desiderio, ( ramo di biancospino v 15-16).
Il rapporto tra donna e poeta è modellato su quello tra vassallo e signore, trascinandosi dietro anche il vocabolario tecnico del diritto feudale. Il patto che lega i due amanti, l’anello il mantello il coltello divengono comprensibili solo nell’ambito delle istruzioni feudali della cerimonia d’investitura: il signore copriva il vassallo col mantello in segno di protezione

Contrasto di Cielo d’Alcamo
Possiamo vedere come questo componimento sia molto affine al genere provenzale della Pastorella: dialoghi che inscenano un rituale di seduzione a schema fisso, con scenario rustico , esplicite richieste amorose del corteggiatore ( aristocratico) e la fanciulla dissidente. In questo caso Amante e Madonna appartengono alla stessa categoria sociale, parlano la stessa lingua, ricorrendo sia a frasi di stampo cortese sia ad espressioni popolaresche. Questo intrecciarsi di registri linguistici mira ad un effetto comico. I due protagonisti cercano di ingannare l’altro simulando fino ad un certo punto. Il gioc...

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Italiano
Comments: 0 | Views: 572Last Post by: _Lind@_ (22/2/2010, 15:58)
 

B_NORM    
view post Posted on 22/2/2010, 15:56 by: _Lind@_Reply
Al cuore gentile ritorna sempre L’Amore, come l’uccello torna nel bosco tra i rami verdi. La natura non creò amore prima del cuore gentile né il cuore gentile prima dell’amore: c nel momento in cui ci fu il sole, immediatamente ci fu la luce, e non fu creata prima la luce del sole, l’amore prende posto nel cuore gentile così come il calore nello splendore del fuoco. Il fuoco dell’amore si accende nel cuore gentile come le proprietà in una pietra preziosa in cui non discendono dal pianeta finché il sole non la rende pura, dopo che il sole con la propria forza ne ha tratto fuori ciò che è impuro, il pianeta da loro le virtù. Così la donna, come una stella, innamora il cuore che per natura è stato fatto nobile e gentile.
Amore risiede nel cuore gentile per la stessa ragione per cui il fuoco sta in cima al candelabro, li splende a proprio piacere luminoso e terso, non ci potrebbe stare in altro modo, tanto è suscettibile. Così la natura vile è avversa all’amore come fa l’acqua al calore del fuoco per il freddo. Amore prende dimora come luogo affine nel cuore gentile come il diamante nel minerale del ferro.
Il sole colpisce tutto il giorno il fango che rimane vile e il sole non perde calore; l’uomo superbo dice” Sono nobile di nascita” a lui paragono il fango, al sole la nobiltà d’animo, perché non si deve credere che la vera nobiltà risieda fuori dal cuore nella dignità ereditaria, se non ha un cuore nobile disposto alla virtù come l’acqua si lascia attraversare dalla luce mentre il cielo trattiene le stelle e lo splendore.
Dio creatore splende nell’intelligenza angelica ( movimento) più che il sole ai nostri occhI: essa riconosce il suo creatore oltre il cielo e movendo il cielo a Lui obbedisce; e immediatamente ottiene così la beatitudine da Dio per il giusto lavoro, così in verità la donna, non appena splende nei suoi occhi, dovrebbe dargli il desiderio di non staccarsi dall’obbedire a lei.
Donna, Dio mi dirà.. che cosa hai presunto?, quando l’anima mia sarà davanti a lui. “ hai passato il cielo e giungesti fino a me e mi scambiasti all’apparenza in un vano amore, perché a me e alla regina dei cieli convengono le lodi perciò cessa ogni inganno!” io potrò dirgli “Assomigliava ad un angelo del tuo regno non commisi errore se l’amai”.

Stanze I-V struttura argomentativi, in cui G. espone una teoria personale della nobiltà ( gentilezza) : la vera nobiltà non trova il suo fondamento nell’appartamento a stirpe illustre ma nelle virtù morale i intellettuali dell’individuo che sono qualità naturali. È questa la nuova mentalità borghese del tempo, in contrasto con la concezione di nobiltà di sangue feudale.
G. formula una teoria dell’amore, ( I-III) che ha sede naturale nei cuori gentili. La donna si manifesta all’uomo dal cuore gentile e lo innamora, come la stella infonde nella materia depurata, le proprietà che la rendono preziosa-> in questo modo l’innamoramento si configura come un tradursi delle disposizioni naturali: solo l’...

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Comments: 0 | Views: 497Last Post by: _Lind@_ (22/2/2010, 15:56)
 

B_NORM    
view post Posted on 22/2/2010, 15:55 by: _Lind@_Reply
Perch'i' no spero di tornar giammai

Questa componimento, rispetto alle altre opere di cavalcanti, segna un mutamento di registro, toni più dolenti e malinconici rispetto, a quelli tragici. È un colloquio pacato e confidenziale. La vera sofferenza sembra essere causata dalla lontananza.
Rivolgersi direttamente alla ballata come tramite tra la donna e il poeta, è un fatto originale. Questo fittizio colloquio con il proprio componimento, unica presenza nel deserto della solitudine, conferisce soavità alla comunicazione con la muta ballata a cui viene affidato il dolore.
Vengono riproposti tutti i temi del canzoniere cavalcantiano: servizio d’amore ( qui, alla ballata), lode alla donna, adorazione di lei, gentil natura, distruzione dell’equilibrio psico-fisico ( sospire, dolore, sbigottimento).


Voi che per li occhi mi passaste 'l core


Voi che per li occhi mi passaste 'l core
e destaste la mente che dormia,
guardate a l'angosciosa vita mia,
che sospirando la distrugge Amore.

È vèn tagliando di sì gran valore,
ch è deboletti spiriti van via:
riman figura sol en segnoria
e voce alquanta, che parla dolore.
Questa vertù d'amor che m'ha disfatto
da' vostr'occhi gentil'presta si mosse:
un dardo mi gittò dentro dal fianco.

Sì giunse ritto 'l colpo al primo tratto
che l'anima tremando si riscosse
veggendo morto 'l cor nel lato manco



Voi che mi trapassaste il cuore attraverso i miei occhi, e svegliaste la mente che dormiva, guardate la mia vita angosciosa che Amore la distrugge sospirando. Egli avanza tagliano con così tanta forza che manda via gli spiriti deboli ( facoltà) e gli rimane in potere solo l’aspetto esteriore e poca voce che parla di dolore. Questa forza dell’amore che mi ha distrutto, si mosse veloce dal vostro sguardo gentile: mi scagliò una freccia nel fianco. Così preciso giunse il colpo al primo lancio che l’anima si riscosse tremando, vedendo il cuore morto nel lato sinistro.

Organi e facoltà dell’io compaiono personificati. È una vicenda psicologica che viene trasformata in un’azione scenica molto drammatica, ma anche astratta perché il lettore comprende che la deve intendere metaforicamente, attraverso l’uso di un lessico tecnico metafore e personificazione

Io voglio del ver la mia donna laudare


Io voglio del ver la mia donna laudare
ed assemblarli la rosa e lo giglio:
più che stella diana splende e pare,
e ciò ch' è lassù bello a lei somiglio.

Verde river' a lei rasembro e l'âre
tutti color di fior', giano e vermiglio,
oro ed...

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Comments: 0 | Views: 948Last Post by: _Lind@_ (22/2/2010, 15:55)
 

B_NORM    
view post Posted on 22/2/2010, 15:52 by: _Lind@_Reply
In questo cantico appare la visione ottimistica e serena che San Francesco. Dio è padre di tutti, le creature sono date come fratelli e sorelle per sua utilità. ( Spitzer dice che c’è un certo “ antropocentrismo” visto che le creature sono descritte più in rapporto all’uomo per la loro utilità).
Sentimento di fratellanza, integrazione e utilità reciproca, tra tutte le cose create che devono ringraziare il loro creatore, Dio paterno e benevolo. Anche la morte e le infermità sono viste in modo benevolo, perché vissute in pace porteranno alla beatitudine eterna; inoltre, questo cantico si poneva anche come messaggio di consolazione all’uomo, la cui paura più grande è sempre stata la morte. L’uso del volgare per un più ampia divulgazione, sottolinea questo compito di esorcizzare la morte,” perché esiste un’altra vita dopo la vita terrena”.
Ci sono dei dubbi sull’interpretazione del CUM e del PER.
1) Cum- insieme/così come, Per- a causa -> Da me sia lodato con le tue creature/ Tu sia lodato per aver creato tutte le cose.
2) Cum- per mezzo; Per- d’agente ( par francese) Tu sia lodato per mezzo delle creature/ Tu sia lodato da sorella luna..
Queste diverse interpretazioni implicano complesse questioni dottrinali.
Dialetto umbro illustre con molti latinismi, l’uso del volgare fu un’eccezione per il Santo a scopo comunicativo e socio-culturale. Era destinato all’esecuzione orale.
Elaborazione strutturale complessa:
-3 fasi: Lode alle creature, a chi perdona e alla morte;
-3 modi di lodare: le lodi appartengono a Dio; che Dio Sia lodato, in forma imperativa.
- strofe iniziali e finali, 3 termini coordinati
- 9 volte laudare 3-> TRINITA’
- gli altri elementi hanno attributi binari, ternari o quaternari.
- 3 entità cosmiche Luna,Sole,Stelle e 4 elementi Acqua Terra Fuoco Aria
- ripetizioni, accumulazioni danno enfasi alla lode e all’amore per le cose create.

INTERPRETAZIONI
Romantici: “ingenuo e primitivo”
Benedetto (1941): “ogni parola è piena di atmosfera scritturale, alone sacro , a piena conoscenza della Bibbia”
Casella (1950):” Dio è un mistero e non può essere nominato e deve essere lodato sul fondamento delle cose sensibili)
Spitzer:”antropocentrismo, nel cantico appaiono i fattori fondamentali e i 4 elementi, nella prima parte c’è una visione ottimistica della natura, mentre nella seconda si trova il terribile, quindi pessimistica perché si affaccia la prospettiva della dannazione eterna”.
Getto “ rifiuta quella frattura e sottolinea la semplicità del cantico, su cui agisce una comune sensibilità liturgica”.
Pasero(1992): “ armonioso rapporto tra uomo e creature significa che egli non ha bisogno niente in più di quanto gli ha destinato la provvidenza, (povertà) , condannando i movimenti ereticali, rinforza l’idea della Bonitas della natura, in contrasto con le visioni escatologiche, contrasta anche le eresie dualistiche ponendo Dio come principio sia delle natura che dell’anima”.
...

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Comments: 0 | Views: 2,319Last Post by: _Lind@_ (22/2/2010, 15:52)
 

B_NORM    
view post Posted on 8/2/2010, 16:49 by: _Lind@_Reply
Nella II meta del ‘500 Filippo II era il sovrano più potente, sebbene il suo regno fosse caratterizzato da numerose guerre con scarsi successi e da altre debolezze. Aveva un vastissimo territorio: Paesi Bassi, Italia, Colonie Americane da cui arrivavano i metalli preziosi che rendevano la Spagna molto ricca.
Le debolezze erano:
- effetti contrastanti dell’affluenza di metalli: l’inflazione infatti colpì molto la Spagna.
- I territori erano molto eterogenei ( con Carlo V lo erano stati di più), c’era una grossa contrapposizione tra popolo e sovrano.
- Capitale a Madrid ( prima non c’era una capitale fissa, lo era la città in cui risiedeva il sovrano, Valladolid era la principale), c’erano però scarse vie di comunicazione, quindi, collegare le diverse parti del regno risultava molto lento. ( inoltre il palazzo reale era a 40 km da Madrid a S.Lorenzo de Escorjal).
- Grosse spese per le guerre.

NUMEROSE GUERRE SENZA RISULTATI

-Contro i Paesi Bassi, che era la zona più ricca ma anche la più problematica, ereditati da Carlo V. si stava diffondendo il calvinismo che era un segnale di contrapposizione al sovrano..
Avevano sempre avuto uno spirito indipendente, e la diffusione andava di pari passo con alla richiesta di autonomia dalla Spagna.
L’esercito spagnolo venne mandato a reprimere le ribellioni, con vere e proprie stragi; che però non ottennero i risultati sperati, anzi, i Paesi bassi si unirono maggiormente per contrastarli grazie anche alla Pirateria, che portò ulteriori danni economici agli spagnoli.
Il sud dei Paesi Bassi era maggiormente cattolico, ma dopo le repressioni, avevano abbandonato le differenze religiose e si erano unite le due parti nell’Unione di Gand per contrastare Filippo II.
Questa alleanza non durerà molto, Nord e Sud dei Paesi bassi si separano e gli spagnoli persero il controllo della parte Nord, che nel ‘600 si affermerà come stato indipendente ( Olanda, la parte Sud diventerà successivamente il Belgio).

-Contro i Turchi Filippo si pone come difensore del cristianesimo e organizza una crociata Antiturca, gli ottomani erano diventati molto forti dalla conquista di Costantinopoli, avevano conquistato Balcani, Nord Africa e Medio Oriente, avevano una flotta potentissima. Anche Venezia ne aveva pagate di conseguenze, perdendo l’isola di Cipro.
Fu una crociata legata anche alle questioni interne: in Spagna c’erano i MORISCOS, i musulmani convertiti obbligatoriamente, che venivano visti con sospetto perché vivevano in comunità arabo-islamiche, Filippo aveva cercato di espellerli ma loro si erano ribellati per quella discriminazione e così Filippo temeva che si potessero alleare coi Turchi in una guerra contro la Spagna.
Venezia, Spagna, e il Papa si alleano nella Lega Santa e nella Battaglia di Lepanto ( golfo di Patrasso9 1571 si ha la sconfitta dei turchi.
Questa vittoria venne propagandata come la fine dei turchi ma questo non lo sarà per un lungo tempo, servì a dare mo...

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Storia
Comments: 0 | Views: 287Last Post by: _Lind@_ (8/2/2010, 16:49)
 

B_NORM    
view post Posted on 21/1/2010, 21:21 by: _Lind@_Reply
PRIMA FASE 1521-26
- I francesi si alleano con l’Inghilterra di Enrico VIII che però si defila. Carlo V si allea col Papa.
- Dopo Leone X divenne Papa Adriano VI, che durò pochissimo e gli succedette Clemente VII.
- I francesi subiscono le prime sconfitte nelle Battaglie della Bicocca e di Pavia, devono lasciare Milano in cui tornano gli Sforza.
- Nella battaglia di Pavia Francesco I viene fatto prigioniero.
- 1526 Pace di Madrid: riconosco il dominio di Carlo V in Italia ( sud e Milano); Francesco I viene rilasciato in cambio dei propri figli, ( avrebbe dovuto dare la Borgogna).
SECONDA FASE 1526-29
- La Francia non rispetta la Pace.
- Lega di Cognac antiasburgo: Francia, Principi Italiani, Papa per indebolire Carlo V.
- Carlo V vuole punire il Papa, manda i Lanzichenecchi ( feroci mercenari protestanti) che scendono in Italia senza incontrare resistenza
- 1527 sacco di Roma, Clemente VII si rifugia a Castel S.Angelo, questo sacco fu uno shock per tutta l’Europa, perché la città sacra veniva saccheggiata. Si prende questa data come la fine del periodo positivo del Rinascimento, fu un trauma anche per la cultura.
- Carlo V prende controllo su tutta l’Italia, la Lega viene sciolta.
- 1529 Pace di Cambrai stabilisce i controlli diretti e indiretti di Carlo in Italia.
- 1530 Carlo scende in Italia per farsi incoronare dal Papa a Bologna (teme una ribellione a Roma)
TERZA FASE 1535-1537
- Alleanza contro i turchi ( Papa Paolo III, Venezia ,Genova,) che stanno minacciando l’impero a Vienna. Scontri non significativi, vittoria momentanea.
-Gli Sforza si estinguono e il Ducato viene annesso all’impero.
QUARTA FASE
- Si svolge nei Paesi Bassi, Francia contro Spagna Imperiale, Pace di Crepy, identica alla pace di Cambrai.
QUINTA FASE 1557-1559
-Francia di Enrico II si allea con i principi luterani ( che contrastavano il cattolico Carlo V), inoltre si allea coi turchi che stavano infastidendo l’impero dai Balcani.
-Vittoria dei Principi tedeschi, prima sconfitta di Carlo V
-1545 Carlo V abdica per la Spagna a favore del figlio Filippo II
-Pace di Augusta: riconosce la religione dei principi, e i loro sudditi devono seguirla obbligatoriamente ( cuius regio, cuius religio)
-Carlo V abdica a favore del fratello Ferdinando I per la corona imperiale.
SESTA FASE
-Non è più una guerra franco-imperiale, ma franco-spagnola per i domini in Italia.
-1559 Pace di Cateu-Cambresis: inizia la dominazione Spagnola in Italia ( fino al ‘700)
- Domini diretti: Milano, Stato dei Presidi ( centro), Napoli , Sicilia, Sardegna
- Domini Indiretti: Venezia, Stato della Chiesa.
- Alla Francia vanno i vescovadi di Metz, Toul, Verdun e ottiene la separazione delle corone.

Edited by _Lind@_ - 3/11/2010, 21:53

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Storia
Comments: 2 | Views: 402Last Post by: _Lind@_ (14/2/2010, 20:30)
 

B_POLL    
view post Posted on 20/1/2010, 19:16 by: _Lind@_Reply
Lasciate un commento, se volete "dare una mano" o "riceverla"-- Grazie!!
Comments: 0 | Views: 75Last Post by: _Lind@_ (20/1/2010, 19:16)
 

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